Dipendenti del centro logistico con un membro dell’esercito che provano i vestiti. (Immagine: DDPS/Jonas Kambli)

L’ ASSU prende atto della recente decisione di abolire l’uniforme di base per la grande maggioranza dei membri dell’Esercito svizzero. Questa misura, che a prima vista può sembrare simbolica, rappresenta in realtà una svolta significativa nel modo in cui percepiamo e sosteniamo il nostro esercito. Sosteniamo con forza questa azione e desideriamo esprimere la nostra posizione in merito.  

La decisione di abolire la tenuta d’uscita rientra in una logica di ottimizzazione delle risorse e di adattamento alle esigenze contemporanee dell’esercito. In un ambiente in cui le minacce cambiano rapidamente e i requisiti operativi diventano sempre più complessi, è imperativo che le nostre forze armate si concentrino sull’essenziale: addestramento alla difesa e supporto alle autorità civili. La tenuta d’uscita, per quanto possa avere un valore cerimoniale, non apporta alcun valore aggiunto in termini di efficacia militare. Al contrario, il mantenimento di questa tradizione potrebbe distogliere risorse preziose che potrebbero essere convogliate in settori molto più critici per la nostra difesa.  

Siamo fermamente convinti che le risorse finanziarie stanziate per l’abbigliamento d’uscita debbano essere reindirizzate verso il miglioramento della prontezza di combattimento. Ciò include investimenti nell’addestramento, in attrezzature moderne e nel supporto logistico necessario per garantire che tutte le nostre truppe siano pronte ad affrontare le minacce odierne. Dando priorità alle nostre capacità operative, non solo garantiamo la sicurezza del nostro Paese, ma rafforziamo anche la fiducia dei cittadini nell’uso delle risorse affidate alla difesa.  

Destinando questi fondi (+5 milioni all’anno) a iniziative che migliorano direttamente la nostra difesa, diamo prova di pragmatismo e responsabilità. 

In conclusione, l’ASSU sostiene pienamente la distribuzione dell’abbigliamento di uscita per l’Esercito svizzero in base alle necessità. Chiediamo un riorientamento delle risorse finanziarie verso l’aumento della prontezza di combattimento, perché è qui che risiede l’essenza della nostra missione. Siamo convinti che questa decisione contribuirà a rafforzare il nostro esercito e a prepararlo meglio ad affrontare le sfide del nostro tempo. 

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